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Come usare i social media per attrarre nuovi clienti

Come usare i social per attrarre nuovi clienti e avere il locale pieno

I social media sono uno strumento imprescindibile nel marketing e nella comunicazione odierna. Ma come possiamo fare per sfruttare pienamente il loro potenziale? Ecco le proposte di Lemonet Food Agency per attrarre nuovi clienti attraverso l’uso dei social.

Abbiamo già avuto occasione di raccontare quanto sia importante nel marketing della ristorazione essere presenti online, in modo particolare sui social media. Una presenza digitale che, peraltro, si rivela ormai decisiva sostanzialmente per ogni genere di settore, in quanto i social ci permettono di sviluppare un dialogo diretto con i consumatori, giocando così un ruolo fondamentale all’interno del cosiddetto Customer Journey, soprattutto (ma non solo) nelle fasi di awareness e consideration.

Quanti e quali social dobbiamo utilizzare?

Una volta appurato quanto è importante essere presenti sui social, però, la prima domanda a cui dobbiamo rispondere è: quanti e quali social dobbiamo utilizzare se il nostro obiettivo è quello di attrarre nuovi clienti?

Social media da utilizzare per comunicare con i possibili clienti del tuo locale

È una questione tanto semplice quanto complessa, perché la nostra presenza digitale può dipendere da innumerevoli fattori che condizionano le nostre scelte strategiche. Ad esempio, a quale target di pubblico vogliamo rivolgerci? È un tipo di pubblico giovane oppure più maturo? Più attento alla forma o alla sostanza?

E per quanto riguarda invece noi stessi: quanto tempo possiamo dedicare alla comunicazione via social? Pensiamo di occuparcene sempre in prima persona? Oppure ci rivolgeremo a degli esperti del settore che gestiranno le nostre piattaforme, come un’agenzia di food marketing nel caso della comunicazione online di un ristorante?

Tutte queste domande – ma potrebbero essercene decine di altre – devono farci comprendere che, prima di buttarsi a capofitto e di creare miriadi di account social, è necessario pianificare una strategia comunicativa ben precisa. Anche nel caso lasciassimo ad altri il compito di occuparsi della gestione dei nostri canali, sarebbe fondamentale fornire a questi ultimi una visione ben precisa su come operare, una visione che deve essere in linea con la nostra brand identity.

Consideriamo anche che essere presenti su tanti social ha un costo: 

  • in termini economici, se ci rivolgiamo a un’agenzia o a un social media manager professionista, perché a seconda del numero di piattaforme da gestire il prezzo della prestazione aumenterà,
  • in termini di tempo, se decidiamo di occuparci noi stessi dei vari canali, considerando che è molto difficile dedicarsi alla comunicazione su piattaforme differenti (e, visto che non è il nostro principale lavoro, potremmo anche risultare poco efficaci).

In generale, soprattutto all’inizio, è meglio diversificare la nostra presenza digitale, ma senza esagerare: a volte è più remunerativo offrire dei contenuti migliori su pochi canali, piuttosto che essere presenti su troppe piattaforme che rischiano di essere lasciate vuote o, nel migliore dei casi, riempite frettolosamente con contenuti mediocri.

È vero che possiamo ricorrere al cross posting, ovvero proporre lo stesso contenuto su canali differenti, per ottimizzare i tempi. Ma ricordiamoci che il cross posting è molto pericoloso: ogni social ha un suo linguaggio specifico, e ciò che può risultare efficace su Facebook non è detto che lo sia ugualmente su LinkedIn; se un video diventa virale su Instagram, potrebbe invece non ricevere apprezzamenti su TikTok.

A proposito di questi social, non dimentichiamo che Facebook è adatto per chi punta a un target di pubblico dai 30/35 anni in su; Instagram è per i giovani tra i 20 e i 30/35; TikTok per chi ha meno di 20 anni, mentre LinkedIn è il canale privilegiato a livello professionale. Sono distinzioni anagrafiche generali, naturalmente: possiamo farci affidamento, ma non possono né devono essere gli unici elementi che ci spingono a scegliere un certo social piuttosto che un altro. 

Attirare clienti con i social: quali contenuti proporre?

Abbiamo già sottolineato che i contenuti che decidiamo di proporre alla nostra community devono tenere conto dell’identità del nostro brand. I colori, lo stile, il tone of voice: tutto deve apparire coerente con il nostro modo di essere e di raccontarci al pubblico.

Vediamo allora alcune importanti indicazioni, i concetti base per comunicare in modo efficace con i clienti sui nostri canali social.

1) Pubblicazione costante: proporre contenuti in modo discontinuo generalmente non paga. È preferibile postare meno, ma con una certa costanza. Per questo motivo è più che mai opportuno pianificare un calendario editoriale ben preciso e rispettarlo il più fedelmente possibile. Mettiamoci banalmente nei panni degli utenti: se conosciamo e apprezziamo la pagina Facebook o Instagram di un ristorante, e sappiamo che il lunedì viene pubblicata ad esempio una rubrica che racconta i migliori piatti proposti nel locale durante il weekend, ci verrà spontaneo ogni lunedì andarla a cercare di nostra iniziativa. Non sarà più il locale a cercare di intercettare gli utenti, bensì l’opposto.

2) Facebook o Instagram: come abbiamo detto, ogni social ha un suo linguaggio specifico di cui dobbiamo sempre tenere conto. Facebook e Instagram appartengono alla medesima piattaforma, cioè Meta, ma sono canali molto diversi tra loro. Al netto della questione del target di pubblico a cui vogliamo rivolgerci, possiamo dire che Facebook è adatto alla condivisione di contenuti provenienti dal nostro sito web, mentre nei post su Instagram non possiamo aggiungere link, tranne che nelle stories e uno nella nostra bio. Oltre a questo, naturalmente, i post su Facebook sono perfetti per raccontare qualcosa agli utenti; anche su Instagram è possibile farlo, ma è evidente che l’aspetto visuale del feed nel suo complesso, nonché dei singoli contenuti, rappresenta l’elemento fondamentale per raggiungere il successo.

3) La differenza tra Instagram e TikTok: anche in questo caso dimentichiamo momentaneamente l’aspetto anagrafico per concentrarci, invece, sulle differenze a livello di creazione di contenuti. In primo luogo, su TikTok vale ancora di più il discorso legato alla pubblicazione costante: chi più pubblica, più viene avvantaggiato dall’algoritmo. Analogamente, più un contenuto viene visualizzato e apprezzato, attraverso like ma soprattutto commenti e condivisione, maggiori sono le possibilità che l’algoritmo continui a proporlo ad altri utenti all’interno della piattaforma.

Diventare virali è dunque più difficile, ma se si azzecca il contenuto giusto si può davvero raggiungere dei numeri importanti. Un contenuto che funziona su Instagram può andare bene anche su TikTok? Dipende, ma in generale TikTok, rivolgendosi a un pubblico più giovane, anche adolescenziale, premia i contenuti più ironici e divertenti, mentre su Instagram funzionano molto bene anche immagini e video più emotivi e ispirazionali. Naturalmente queste categorizzazioni sono stereotipate, perché anche su Instagram possiamo trovare contenuti ironici dal grande successo; ma basta gettare un rapido sguardo alle due piattaforme per rendersi conto delle sostanziali differenze in termini di tono e stile di comunicazione.

Impostare un piano di social ads

4) Affiancare sponsorizzazioni ai contenuti organici: un feed bello e dei post che ottengono una notevole interazione non sono sufficienti. Lavorare senza investire un budget per le sponsorizzazioni dei post non è vincente sul lungo periodo. È quindi importante dare un boost a un contenuto già di per sé ben realizzato utilizzando le social ads, in modo tale da targettizzare al meglio il nostro messaggio. Inoltre, monitorare i risultati di un post sponsorizzato ci darà preziose informazioni sul nostro pubblico, tramite cui potremo avere conferma del fatto che ci stiamo rivolgendo al pubblico giusto, o viceversa avremo l’opportunità di correggere il tiro e modificare la nostra comunicazione. Naturalmente non dovremo promuovere ogni contenuto che prepariamo: la via corretta prevede un giusto mix tra contenuti organici e sponsorizzazioni.

5) Contenuti belli o efficaci? Un feed efficace è sempre meglio di un feed bello. È pur vero che, se l’obiettivo è quello di attrarre nuovi clienti, è certamente importante proporre dei contenuti che siano apprezzabili visivamente, soprattutto se prepariamo un carosello o un reel su una piattaforma come Instagram. Però ricordiamoci che dobbiamo comunque comunicare un messaggio, dunque è l’efficacia ciò che conta. Se un contenuto è bello ma poco significativo per la nostra community, il nostro lavoro non verrà premiato. E poi, cosa intendiamo con “un feed bello”? È bello per noi o per i nostri utenti? Se un contenuto ci sembra visivamente di qualità, ma gli utenti non interagiscono, allora si tratta in ogni caso di un errore. Alla fine di tutto, quindi, non sono le nostre percezioni soggettive, bensì i dati, a fare la differenza.

Case Study: esempio dell’uso dei social media

Cerchiamo di rendere ancora meglio l’idea prendendo un esempio di comunicazione social ben riuscita, con l’esperienza di flower_burger.

Case study vegan burger

Scegliamo questi esempi nello specifico perché Instagram è uno strumento molto importante nel settore della ristorazione, poiché la food culture odierna prevede un cibo sempre più piacevole alla vista e, appunto, instagrammabile. Non a caso gli account del settore, quando ben fatti, ottengono un notevole successo.

flower_burger, dunque, gioca molto proprio su questo concetto puntando sul colore: toni accesi e sgargianti, sia per quanto riguarda l’arredamento del locale che per la proposta stessa di panini e hamburger. Lo scopo è rimanere coerenti all’interno del proprio feed, cercando di trasmettere la gioia e l’allegria che secondo loro deve caratterizzare un’attività di questo tipo, tanto per chi la gestisce quanto per i clienti.

Questa loro brand identity che punta su giovialità e buonumore è identificabile anche nell’aspetto testuale dei vari post, nonché nell’uso di grafiche particolari e creative. Il risultato è una comunicazione impeccabile per coerenza ed efficacia, con il solo difetto di non generare tantissimi commenti ai contenuti (non sempre usano una call to action e questo è un aspetto negativo).

Ancora una volta, dunque, possiamo trovare la giusta coerenza tra i contenuti proposti e l’identità dell’account, che sfrutta inoltre le storie in evidenza per offrire agli utenti un viaggio in varie regioni italiane, alla scoperta sia dei piatti tipici che dei luoghi e monumenti più significativi. Anche in questo caso la pecca è costituita da un engagement un po’ basso, ma in generale i dati ci indicano che la strategia di comunicazione è ben fatta ed efficace.

Vuoi saperne di più su come attrarre nuovi clienti utilizzando i social e su come sviluppare un piano editoriale in linea con la tua attività? Approfitta della consulenza gratuita di 30 minuti con uno dei nostri esperti sul food marketing. Contatta ora Lemonet Food Agency.

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